La Sala delle Armi prende il nome dalla sua antica funzione, qui venivano infatti custodite armature e armi bianche come alabarde e testiere da cavallo. La sala si presenta con una forma allungata come fosse un ampio e profondo corridoio, si apre poi sul bosco attraverso una stretta finestra che investe di luce l’intero ambiente. Un lungo tavolo al centro della sala, il tetto alto e i preziosi candelabri d'argento richiamano l’atmosfera degli sfarzosi banchetti medievali. La sala si presta a piccole cerimonie intime.

Capienza e disposizione dei tavoli: • Banchetto: fino a 35 persone• Banchi di Scuola: fino a 30 persone• Ferro di Cavallo: fino a 20 persone• Teatro: fino a 35 persone

La sala è dedicata al politico francese che nel ‘700 abitò il Castello in veste di Ministro del Ducato di Parma e Marchese di Felino. Durante la sua permanenza la città di Felino conobbe un periodo molto florido. Quando Du Tillot tornò in Francia, egli stesso si fece grande promotore del Salame di Felino che amava gustare insieme a Marchesa Malaspina, dama con cui aveva intrapreso una passionale relazione segreta fra le stanze del Castello. La sala è un ambiente raccolto, ideale per eventi molto intimi.

Separata dalle altre, questa stanza è un piccolo gioiello. Particolarmente indicata per celebrare in un luogo esclusivo momenti importanti della propria vita con raffinate cene a lume di candela, intime.

Affacciate sulla Corte d’Onore prendono il nome dalla campana che vi è custodita, la ‘Moiana’. Realizzata nel 1652 in onore del di Ranuccio Farnese, duca di Parma e Piacenza ed artefice della costruzione del prestigioso teatro Farnese di Parma. Due stanze che si prestano in particolar modo a cerimonie molto intime, banchetti ed eventi privati dal numero contenuto.

Dedicato a una delle più potenti famiglie parmensi che vi abitarono, il loggiato si sviluppa sui tre lati della Corte d’Onore. Qui si affaccia anche l’Oratorio di San Pietro fatto riedificare nel 1454 da Pier Maria Rossi, il Signore dei ‘Cento Castelli’. Al suo interno troviamo l’affresco della Madonna del Pettirosso accompagnato da una serie di stemmi araldici. Il loggiato si presta a esposizioni temporanee e, nella parte più profonda, a ricchi aperitivi e buffet

La Sala è dedicata alla nobile famiglia degli Sforza che, per mezzo secolo, abitò il Castello fino alla metà del ‘400, quando Alessandro Sforza partì per sfidare il Piccinino, capitano dell’esercito di Parma, nella battaglia di Collecchio. Preceduta da un ampio foyer la stanza si presta a banchetti, meeting o congressi di vario genere. Le sue ampie finestre, affacciate sui castagni del bosco, inondano gli interni di luce naturale ed insieme al grande caminetto acceso, accolgono gli ospiti con incantevole calore.

Anch’esse precedute dall’ampio foyer, un tempo destinato a trasportare l’artiglieria sul baluardo, le due Sale Vescovi, insieme alla Sala Sforza, completano il primo piano del Castello. Bosco da un lato e sontuosa corte dall’altro: ambiente ideale per realizzare aperitivi di benvenuto nei mesi invernali, grazie al corridoio che collega tra di loro le varie Sale.